Il 1987 fu un anno speciale per Rosina e Aldo, mamma e papà di Francesco, penultimo di sei figli. Speciale in quanto, dopo molti sacrifici, riuscirono a trasferirsi a Cosenza da Luzzi, un paesino distante 40 km dalla città. Quello fu l’anno della scoperta, delle novità, dei giochi e delle ramanzine per i ragazzi Caloiero che avevano un’età compresa tra i 13 e i 23 anni.
Francesco arrivò in famiglia nell’ottobre del 1978, mentre il papà lavorava all’estero, la mamma si occupava, con infinita pazienza, di tutti i loro eredi nell’attesa di poter viver un tempo di pace e stabilità al ritorno del marito.
Francesco, da tutti soprannominato Ciccio, era il “maschio” di casa insieme a Giuseppe, secondogenito e, prendendosi cura della mamma e delle quattro sorelle in assenza del papà, divenne man mano uomo, anzi, ragazzo adolescente, nel giro di pochi anni. I ricordi dell’infanzia trascorsa in paese ritornavano di continuo nella sua mente, mentre l’adolescenza pesava inevitabilmente sulla sua vita. Questa “nuova realtà” che ormai, col passare degli anni, era diventata “normalità”, venne sconvolta da un evento che ebbe, purtroppo, una risonanza terribile non solo nella sua vita ma anche in quella di tutta la sua famiglia.
L’undici settembre del 1994, dopo un lungo viaggio in pullman, di ritorno dalla Germania, il papà Aldo, appena rientrato nella sua amata terra, ebbe un incidente stradale tremendo nel quale vennero coinvolte tre persone della sua famiglia. Lui purtroppo non sopravvisse mentre le ragazze, sue figlie, con molta difficoltà e svariati interventi chirurgici, riuscirono a conquistare una vita “normale” a distanza di qualche anno.
Francesco, come evidentemente tutta la famiglia, rimase scosso da quell’evento ma Dio aveva, in qualche modo, già cominciato a lavorare nella sua vita. Nonostante il dolore e le difficoltà cominciarono a guardare oltre, ponendosi davanti un obiettivo: trovare nuovamente la propria strada con dignità e onestà. Alle spalle di questo meraviglioso “grappolo” una donna, nonna Angela, non smise mai di elencare tra le sue preghiere tutti loro davanti a Dio.
Il Signore non dimenticò mai nessuna di quelle richieste e così, col passare del tempo, una per una vennero esaudite.
Francesco, ormai venticinquenne, deluso da un licenziamento e da una lunga storia d’amore finita male, capì che qualcosa di importante stava per accadere nella sua vita ma non immaginava minimante quale potesse essere lo straordinario cambiamento che Gesù aveva previsto per lui.
Trascorsero due anni vissuti allo sbaraglio con “storie” d’amore instabili e ore piccole trascorse nei night della città; fino a quando consapevolmente qualcosa in lui cambiò: si fece strada sempre più il desiderio di fare la scelta giusta della sua vita, tanto da farlo diventare l’uomo che è oggi.
Nel maggio del 2006 ebbe modo di aprire la sua attività e, contemporaneamente, iniziò la sua storia d’amore con l’attuale moglie, Naomi. Sebbene i presupposti di questa storia fossero molto belli, vi era un enorme baratro tra i due: Naomi conosceva Gesù e parlava di Lui di continuo a Francesco, mentre lui non voleva saperne molto. Il seme che era stato piantato nella vita del ragazzo dalla nonna Angela, però, portò il suo frutto di li a poco. La nonna continuava a pregare mentre in Francesco cominciavano a sorgere moltitudini di domande.
Una delle tante fu domandarsi come mai, nonostante che fosse convinto d’aver metabolizzato e superato tutto il suo passato e di conseguenza la morte del padre, ad un certo punto tutto ritornava alla sua mente del continuo con l’aggiunta di fortissimi mal di testa (diagnosticati come cefalee a grappolo) e conseguenti attacchi di panico. Questi ultimi iniziarono durante un viaggio a Barcellona in cui persino nella camera d’albergo il ragazzo si sentiva perso e pieno di paure. Sembrava non ci fosse soluzione visto che tutto ciò lo stava portando a chiudersi in un mondo fatto di casa e lavoro escludendo, considerando lo stato d’animo d’allora, una vita sociale e, soprattutto, il rapporto di coppia. Da allegro e giocoso che era stava diventando cupo e irascibile, ogni cosa sembrava irraggiungibile e pian piano la voglia di vivere scompariva sempre di più.
Nei mesi successivi a quel primo attacco, vedendo peggiorare la situazione di giorno in giorno, Francesco andò alla disperata ricerca di soluzioni. Queste però non furono definitive ma solo illusorie e col tempo si dimostrarono dei totali fallimenti. I medici proponevano terapie del dolore che consistevano nel prendere per un lunghissimo periodo psicofarmaci tali da sedare anche il più forte degli uomini.
A quel punto, trascorsi ormai sei semi dal primo attacco, i nodi vennero al pettine e Francesco dovette prendere una decisione per la sua vita. Sebbene avesse girato l’Italia in lungo e in largo, gli fossero state proposte terapie del dolore da sedicenti medici, psicologi e quant’altro si ricordò di qualcuno che gli aveva parlato di Colui che poteva guarire senza medicinali e poteva, sicuramente, trasformare la storia della sua vita in meglio, restituendogli la gioia di vivere. Così con l’aiuto di una cara amica della fidanzata ebbe modo di trascorrere una serata ascoltando alcune sorprendenti storie di vita trasformate da Gesù. Teresa gli parlò di una figura molto bella descritta nella Bibbia, quella di Giosuè, erede di Mosè, al quale Dio fece delle promesse straordinarie e, precisamente, dandogli delle indicazioni per poter ottenere e realizzare ciò di cui Dio stesso parlava. Precisamente Ciccio fu colpito da un verso biblico “Non te l’ho io comandato? Sii forte e coraggioso; non aver paura e non sgomentarti, perché l’Eterno, il tuo DIO, è con te dovunque tu vada” (Giosuè 1:9)
Queste parole risuonarono nella sua mente come un tamburo battente e questa cosa accadde non solo quella sera ma anche per i giorni successivi. E così in una sera fredda di Febbraio del 2009 Francesco fece una scelta decidendo di mettere alla prova Dio e gli disse: “Se davvero esisti, come credo che sia, liberami da questa condizione e dammi di nuovo la voglia di vivere”.
Nel giro di pochi giorni la sua vita cambiò: l’umore nero divenne assolutamente ottimo, la tristezza si trasformò in gioia e la vita cominciò ad avere un sapore decisamente migliore. E così all’improvviso gli attacchi di panico scomparvero e ciò accadde senza prendere psicofarmaci. Dei mal di testa non si vedeva più nemmeno l’ombra e, ovviamente, ogni cosa prese ad avere un sapore differente. Un’esperienza in particolare conquistò il suo cuore in quel primo periodo: era nella sua cameretta, mentre “parlava” con Dio Gli chiese di sentire l’abbraccio protettivo paterno, quello che non provava ormai da tempo e che, forse, gli mancava più di ogni altra cosa. Quella notte Dio non dimenticò quelle parole e lo visitò durante il sonno e Francesco riuscì a sentire fisicamente l’abbraccio forte, caldo e amorevole di Dio. La storia con Naomi proseguì ma con dei presupposti diversi tant’è che dopo poco tempo decisero di sposarsi. Cosa accadde quindi? Dio lavorò e lavora tuttora nella sua vita e lo fa in maniera completa. Francesco fu totalmente liberato dal dolore, quella sofferenza interiore che non era mai andata via ma che era stata semplicemente nascosta nel suo cuore. Quella che apparentemente era una vita “normale” è diventata una vita autentica, ricca dell’amore, della speranza e della sapienza di Dio ma soprattutto della fede in Gesù Cristo.
Oggi Francesco vive una vita straordinariamente benedetta: Naomi e Samuele, bimbo nato 5 mesi fa dalla loro unione, lo accompagnano in ogni cosa; la sua attività commerciale, nonostante la crisi mondiale, porta i suoi frutti ma, soprattutto, vive la sua vita all’insegna di Gesù Cristo. Amare Dio, servirlo insieme alla sua famiglia e parlare di Lui sono gli obiettivi della sua vita.