Combatti!
Quando per la prima volta un uomo decide di aprire e meditare la Parola di Dio, succede una cosa meravigliosa: si dispiega davanti a lui una strada di luce spirituale che potrà seguire, se vorrà, ricevendo in cambio delle ricchezze che riempiranno la sua vita a 360°, in tutti i suoi aspetti. Il battesimo è una tappa molto importante in questo cammino. Spesso è una decisione meditata, la riflessione profonda di un patto santo con il Signore.
Chiunque ha fatto questo passo, lo ricorda come un momento speciale, emozionante, che dà una carica di energia molto forte. Il tesoro che riceviamo dentro di noi rimarrà nostro per sempre, questa è una promessa di Dio, e credo che sia paragonabile ad un pozzo da cui possiamo attingere acqua fresca, l’acqua della vita, ogni giorno.
Non dimentichiamo mai di farlo, ne abbiamo bisogno, indipendentemente dalle circostanze esterne. L’apostolo Paolo ci avverte: “Chi pensa di stare in piedi, guardi di non cadere.”.
L’equipaggiamento cristiano che il Signore ci ha donato consiste in promesse, benedizioni, beni, doni eterni, ma anche armi spirituali che ben conosciamo: prima la fede, poi la preghiera e così via, come descritto in Efesini. Ma le usiamo? O pretendiamo solo le benedizioni? Riflettiamo sul fatto che siamo combattenti, siamo soldati.
Se abbiamo deciso, con un patto sacro, di seguire Gesù, siamo stati arruolati. Nel mondo c’è battaglia e noi siamo chiamati a combattere. Noi sappiamo di essere già vincitori in Cristo Gesù, il quale ha versato tutto il Suo sangue per me e per te che stai leggendo, ma questo non ci esime dalla lotta. Dio ci vuole attivi, operanti, pronti.
“Vegliate!” dice Gesù, e lo ripete tante volte nel Vangelo. La nostra natura invece ci porta a volte ad addormentarci, a cullarci nella situazione piacevole, come a dire “tanto solo salvato, tanto Dio è con me!”.
Si, è vero, ma dove sta la nostra parte? Lavoriamo veramente per Lui? Riusciamo a tenere sotto i piedi il nemico, o è lui che ci domina con tutte le sue bugie e negatività? La vita con Gesù ci riserva la Sua protezione, la Sua presenza, il Suo aiuto, le Sue benedizioni; ma l’esperienza ci insegna che queste cose dobbiamo farle nostre, altrimenti restano solo concetti infruttuosi.
Quando Paolo ci esorta nella lettera a Timoteo, dice: “Combatti il buon combattimento della fede, afferra la vita eterna alla quale sei stato chiamato e per cui hai fatto la buona confessione di fede davanti a molti testimoni.”. La confessione di fede l’abbiamo fatta, il combattimento lo conosciamo (a volte lo subiamo), la vita eterna c’è ma dobbiamo afferrarla.
Afferrare vuol dire prendere con forza, con vigore, e non mollare la presa. Facciamo in modo che ciò che Dio ci ha concesso, ciò che abbiamo ereditato diventi efficacia nella nostra esistenza, e torni in gloria a Lui solo. Viviamo il Vangelo, entriamo dentro la sua Parola, perché è vita, vita ora su questa terra e vita eterna con Lui.