Nel mondo di oggi i mezzi di comunicazione sono tantissimi e molto veloci, è facilissimo mettersi in contatto con persone che vivono dall’altra parte del mondo, le notizie circolano rapidamente e possiamo venire a conoscenza, in tempo reale, di fatti e avvenimenti che accadono in luoghi molto lontani da noi.
Un ragazzo che vive in Italia può, tramite un comunissimo computer, collegarsi in video e audio con un altro ragazzo che vive in America ed insieme dialogare come se fossero nella stessa stanza. Se pensiamo poi ai cellulari che ognuno di noi possiede, ci rendiamo conto di quante funzioni abbiano e di quanto sia facile, in ogni momento, telefonare o essere raggiunti da un amico.
Eppure tutto questo sviluppo tecnologico non è riuscito a risolvere un problema molto serio che riguarda tanti giovani: la solitudine. Avere una famiglia, dei genitori, dei fratelli o delle sorelle, non significa non sentirsi soli. La solitudine è un sentimento del nostro essere interiore, un senso di abbandono che non trova soluzione facilmente.
Gli amici, i divertimenti del sabato sera, la scuola, insomma tutto ciò che fa parte della vita che conduciamo può non bastare. Anzi, a volte esternamente si conduce una vita allegra, spensierata, apparentemente felice, ma poi quando si rimane soli a fare i conti con noi stessi, qualcosa non va. Sentiamo un vuoto, una mancanza che spesso non riusciamo a capire, a definire, ma che ci prende alla gola, ci attanaglia. La paura si traduce in panico e si vede tutto nero.
Questa situazione può portare ad uno stato di depressione profonda e molto pericolosa che ci toglie la voglia di vivere, la voglia di continuare ad andare avanti, e si diventa apatici ed inermi. Oppure può portare alla ricerca spasmodica di qualcosa che riempia quel vuoto, una ricerca che porta su una strada sbagliata, ad esempio l’alcool, la droga, la velocità sulla strada, cose che danno sensazioni ‘piacevoli’ e per quel momento ‘ti fanno stare bene’.
Entrambe le soluzioni, o meglio le strade che imbocchiamo, ci presenteranno poi il conto. Un conto salatissimo da pagare: la vita. La vita si può spegnere in poco tempo, si può distruggere fisicamente e psicologicamente.
Allora che fare? C’è un’alternativa valida? Sì, c’è e si chiama Gesù. Lui ti dice: Non temere perché io sono con te. Lo sai che Lui ti ha chiamato per nome, e ti conosce fin da quando eri nella pancia della tua mamma? Lui è il miglior amico che tu possa mai avere, che non ti tradirà mai! È vicino a te anche se non lo vedi, però lo puoi sentire perché Lui è sempre pronto a parlare al tuo cuore. Mettilo alla prova: chiuditi nella tua stanza e parlagli, cercalo e Lui si farà trovare. La risposta arriverà e quel vuoto dentro di te si trasformerà in un caldo abbraccio di luce che non ti abbandonerà più.