Un uomo, solo, abbandonato, di cattiva reputazione, stava morendo in una stamberga. Nessuno osava andare a trovare.
Una credente era tuttavia angosciata al pensiero che quell’infelice stava per comparire davanti a Dio senza aver udito ancora una volta una parola di salvezza.
Dopo molte esitazioni, quella pia donna decise di fargli visita. In un angolo, sopra un po’ di paglia, giaceva l’uomo coperto dai suoi stracci. Il suo viso portava le dure tracce lasciate da una vita di peccato. Egli accolse la visitatrice con una bestemmia.
La donna gli disse: “amico mio”, ma il malato la interruppe subito dicendole: “non ho amici e non ho bisogno di voi!”.
La donna s’avvicinò e sperando di commuovere il suo cuore, gli parlò allora di sua moglie, ma egli maledisse sua moglie; gli parlò ancora di sua madre, e maledisse sua madre; gli parlò di Dio e maledisse pure Dio.
Gli parlò allora di Gesù, morto per i peccatori, e lui con voce irata rispose: “menzogna, nessuno è morto per gli altri!”.
Nei giorni seguenti le visite si ripeterono e la donna cristiana ricevette sempre la stessa accoglienza, finché una mattina si fece accompagnare da una bimba e dalla madre sua che però si fermarono sulla soglia di casa, mentre la visitatrice entrò e mentre cambiava, come tutte le mattine, l’acqua della sua brocca, l’uomo udì delle risa provenienti dall’esterno.
Allora l’uomo chiese: “chi è che ride fuori?”, e quando la donna gli disse che era una bambina, lui chiese di farla entrare; tutta tremante, la bimba entrò e gli offrì un mazzolino di fiori campestri.
A questo punto gli occhi dell’uomo si riempirono di lacrime e disse: “avevo anche io una bambina, e le volevo molto bene!”. “Il Signore Gesù l’amava ancor di più di voi – rispose la donna – Egli la prese, ed ora lei vi aspetta; non volete rivederla?”.
Rivedere la sua figliola! Che prospettiva per quell’uomo che non amava e che non era amato!
La visitatrice gli parlò ancora di Gesù, della Sua morte in croce per la salvezza di chiunque crede. La donna pregava quando il malato la interruppe: “Pregate, pregate ancora!”. Il cielo sembrava aprirsi, e il cuore indurito del peccatore si apriva pure.
Dopo tre giorni di lotta, trovò finalmente la pace con Dio accettando per fede il sacrificio in croce di Colui, che egli ora chiamava: “L’uomo che morì per me!”.
Visse ancora alcune settimane. Volle persino riunire nella sua soffitta i suoi vecchi compagni di dissolutezza perché udissero la Buona Novella della salvezza. “Amici miei, diceva loro, inginocchiatevi mentre vi si parlerà dell’uomo che morì per me, voglio parlarvene io stesso”, e parlò loro di Gesù.
Pochi giorni dopo, l’amica cristiana che lo aveva visitato, vedendo che la sua fine era vicina, gli disse lasciandolo: “Quando ci vedremo?” e lui con il viso radioso le rispose: “Lassù in cielo!”. E nella notte se ne andò dicendo a quelli che ora lo accu-divano: “Vado a vedere l’uomo che è morto per me!”.