L’argomento trattato in questo scritto è “la mancanza di perdono”, che è uno dei “roditori” più potenti, perché essa è l’esatto contrario della natura di Dio mentre è in simbiosi con la natura del diavolo.
Non dimentichiamo mai che la mancanza di perdono paga sempre chi la pratica. Essa è come una prigione nella quale ci chiudiamo, l’unica chiave della sua porta e della libertà è in mano nostra ed è chiamata “perdono”.
Nel momento in cui noi usiamo questa chiave speciale, la inseriamo nella toppa e la giriamo, diventiamo liberi. Ma non è sempre così facile in quanto, molte volte, te-niamo la chiave in mano e ci rifiutiamo di usarla, privandoci dei suoi risultati libera-tori.
Ricordate che il perdono non è un sentimento ma una decisione; infatti, prima vie-ne la decisione di perdonare (quello che ci comanda Dio ma che nella maggior parte delle volte è contrario al nostro desiderio) e poi, solo allora, segue la libertà. Dio in questo giorno ti dice: “Perdona e sarai perdonato!”, però sta a te fare il primo passo e il secondo lo farà Dio. Funziona così.
Gesù ha pagato un enorme debito per noi e ci ha perdonati; quanto più noi dovrem-mo perdonarci gli uni gli altri. Vuoi perdonare? O vuoi continuare a rimanere in que-sta prigione tenendo in mano la chiave che rende liberi?