Entro i prossimi cento anni, un quarto delle specie viventi scomparirà. A dare questa allarmante notizia sono scienziati, zoologi ed ecologi, secondo cui sono a rischio un anfibio su tre, un mammifero su quattro e una specie di uccelli su otto. Tra pochi anni potremmo non vedere più animali come il panda gigante, la tigre, il gorilla, l’orso polare, l’elefante, il rinoceronte, i pinguini antartici, le balene, i lupi e le volpi.
Riuscite a pensarci? Le future generazioni potrebbero solamente immaginarli, oppure conoscerli attraverso qualche vecchia fotografia. La causa di tutto questo siamo noi.
Se per migliaia di anni l’uomo ha esercitato un’influenza molto ridotta sull’ambiente, negli ultimi due secoli è diventato la principale causa di degrado della natura, creata da Dio ed organizzata in perfetto equilibrio.
L’inquinamento ha determinato importanti cambiamenti climatici ed ecologici sulla terra ferma e nei mari. Le correnti oceaniche, infatti, riversano nel Mar Glaciale Artico le scorie tossiche prodotte dalle industrie, causando un livello di inquinamento simile a quello delle metropoli più grandi del mondo. Inoltre il fenomeno del surriscaldamento globale, causato dall’effetto serra, ha prodotto nel corso degli anni importanti cambiamenti climatici negli habitat di moltissime specie animali.
Molto spesso questi mutamenti incidono negativamente sulla vita degli animali causandone addirittura la prematura estinzione.
La distruzione degli habitat naturali appena descritta, la caccia illegale ed il maltrattamento degli animali in genere, dovrebbero far riflettere attentamente sull’incidenza distruttiva che l’uomo vanta verso le altre creature di Dio.
Qual era il piano originario del Signore? In Genesi 2:19 si legge: “E l’Eterno Dio formò dalla terra tutti gli animali dei campi e tutti gli uccelli dei cieli e li condusse dall’uomo per vedere come li avrebbe chiamati; e in qualunque modo l’uomo avesse chiamato ogni essere vivente, quello doveva essere il suo nome.”. Che dono meraviglioso! Tutto ciò che Dio ha creato lo ha fatto per noi, e dovremmo tenerlo sempre a mente. Noi uomini siamo i guardiani del creato, Dio ha messo nelle nostre mani tutto ciò a cui Lui ha dato fiato, tutto ciò che si muove sulla terra (Gen. 9:2).
Un buon guardiano ha cura della sua casa e di ciò che lo circonda, ne comprende l’importanza e per questo agisce con rispetto. Dio ci ha dato il privilegio di regnare sull’opera delle Sue mani (Sl. 8:6), ma al giorno d’oggi ci siamo dimenticati di questo importante compito.
E’ come se la terra non ci appartenesse e gli animali non fossero creature da amare e preservare. Essi non hanno forse lo stesso nostro diritto alla vita? In Matteo 6:26 Gesù ci ricorda che il Padre celeste nutre gli uccelli del cielo, sebbene essi non siano come noi, non seminino e non raccolgano in granai i frutti del loro raccolto. Essendo noi i figli di Dio, come potremmo non prenderci cura di ciò che Lui ci ha donato?
La maggior parte delle persone purtroppo pensa che ormai sia troppo tardi per cambiare le cose, e soprattutto che l’impegno individuale possa servire a poco. In realtà ognuno di noi può contribuire alla salvaguardia dell’ambiente attraverso semplici gesti: ad esempio impariamo ad utilizzare al meglio i dispositivi elettrici che abbiamo in casa, sebbene siano ormai diventati indispensabili, ricordiamoci di spegnere televisore e computer quando non vengono utilizzati.
Facciamo la doccia evitando sprechi eccessivi di acqua, è una risorsa primaria per la vita e purtroppo in molte zone del mondo non è ancora disponibile. In città impegniamoci a sfruttare maggiormente i trasporti pubblici o a ritrovare il piacere nel fare una passeggiata, per ridurre le emissioni di anidride carbonica nell’atmosferica. Infine, teniamo a mente che gettare a terra i propri rifiuti è un atto gravemente dannoso per l’ambiente in cui viviamo: la natura impiega circa 4 settimane per degradare un fazzoletto di carta, 5 anni per un chewing-gum, circa 200 per una lattina di alluminio e oltre 500 anni per lo smaltimento dei prodotti in plastica come bottiglie e sacchetti.
Se poniamo attenzione a ciò che facciamo, con queste piccole azioni otterremo certamente dei benefici in futuro. Questo dono di Dio è prezioso, il creato va difeso, è la nostra casa terrena e l’eredità che lasciamo alle generazioni future. Non dimentichiamo che il Signore ci ha dato l’autorità “sui pesci del mare, sugli uccelli del cielo e sopra ogni essere vivente che si muove sulla terra”, come leggiamo in Genesi 1:28. Dio ci ha affidato questo compito, scegliamo di adempirlo con gratitudine!