La necessità dell’uomo di raggiungere la bellezza è talmente antica da non poter essere datata. Oscar Wilde, noto scrittore, affermò che “Non vi è nulla di sano nel culto della bellezza. Esso è troppo stupendo per essere sano”.
Comunque, il bisogno di sentirsi belloe accettato dalla massa porta l’uomo a stravolgere in maniera drastica l’immagine di sé. Se Audrey Hepburn, icona di bellezza nel mondo del cinema, ci suggerì che la bellezza di una donna non dipende dai vestiti che indossa né dall’aspetto che possiede o dal modo di pettinarsi, Oscar Wilde potrebbe obiettare ricordandoci che la bellezza è una trappola in cui ogni uomo di buon senso sarebbe felice di cadere, e in effetti ha proprio ragione.
Al giorno d’oggi la bellezza è diventata per la società odierna una trappola in cui molti di noi cadono. Il trasformare il proprio volto, quindi l’immagine con cui ci si presenta nel mondo, non è autenticità, piuttosto nasconde dei disagi profondi e ben più gravi quali l’insoddisfazione, la ricerca della perfezione, il bisogno di piacere e di piacersi a tutti i costi, nella speranza di mettere a tacere quel vuoto che c’è sotto e che ci rende insoddisfatti di noi stessi; ma la soddisfazione non si raggiunge mai, è momentanea, è un’illusione.
Di certo è più facile cambiare piuttosto che prendersi la responsabilità della propria vita e lavorare su di sé per migliorarsi o accettarsi semplicemente per come si è; la vera bellezza è nel sapersi accettare, pregi e difetti compresi.
C’è una bellezza che va ben oltre quella estetica capace di riempire ogni vuoto e di renderci pienamente soddisfatti e felici nel corpo, nella mente e nell’anima: la bellezza interiore. L’espressione della bellezza interiore può essere il risultato di un percorso di accesso alle proprie potenzialità e risorse, in una dimensione di riconoscimento e accettazione. Bisogna essere disponibili ad andare oltre le apparenze, ad intravedere l’essenza, che spesso sembra invisibile agli occhi, per sentire la profonda meraviglia di chi cerca di trasformare la propria vita.
Conoscere Dio porta alla bellezza, perché sapere che Egli ci ama e ci accetta cosi come siamo ci permette di avere sicurezza e autostima, di essere liberi di accettare ed amare noi stessi e gli altri. Senza il perdono di Cristo, i nostri peccati ci rendono brutti e gravano su di noi come un vero e proprio macigno, che ci imbruttisce, dentro e fuori; non abbiamo pace e tutti i falsi rimedi non servono a niente.
Solo Cristo Gesù può renderci belli alla vista di Dio; la vera bellezza interiore inizia con Dio al centro della nostra vita e cresce ogni giorno. Guardiamo un po’ la figura di Gesù descritta nella Bibbia: in Isaia 53 troviamo scritto cosi: “Egli non aveva figura, né bellezza da attirare i nostri sguardi, né apparenza da farcelo desiderare. Disprezzato e rigettato dagli uomini, simile a uno davanti al quale ci si nasconde la faccia”.
Da questi pochi versi notiamo che Gesù, quando venne sulla terra prendendo le sembianze d’uomo, non aveva un aspetto esteriore tale da attirare l’attenzione, ciò che colpiva di Lui era la bellezza della Sua anima, delle Sue parole, del Suo sguardo, delle Sue azioni; questo faceva sì che la gente andasse a Lui.
Ed è questo che può attirare lo sguardo della gente su di te: la bellezza della tua anima, i valori ed i principi su cui basi la tua vita e che ti permettono di distinguerti dalla massa, di andare controcorrente in un mondo dove ognuno si ispira all’altro, perdendo la propria identità e dignità. Vorrei concludere questa breve riflessione con un verso chiave, tratto dalla Parola di Dio, che troviamo nel libro dei Proverbi (1:3): “La bellezza è vana, ma la donna (ed anche l’uomo) che teme l’Eterno, quella/o sarà lodata/o”.
Non basare la tua vita sull’apparenza; Dio guarda al tuo cuore, non al tuo aspetto! Se la bellezza estetica svanisce presto come un fiore che, appena sbocciato, pian piano comincia ad appassire, la bellezza interiore cresce, rinnovandosi di giorno in giorno, rendendoti una persona meravigliosa, che guarda a se stessa come ad un essere speciale, amato e stimato da Dio, nelle sue imperfezioni come nelle sue migliori qualità. Amati così come sei perché Dio ti vede immensamente bello così.