In moltissimi campi si è sempre dimostrata un passo avanti. Profeticamente ha anticipato di millenni gli eventi storici, nella scienza ha rivelato misteri nascosti agli uomini almeno quattromila anni prima, nell’archeologia è stata fonde inesauribile di studio e di guida per reperti introvabili.
Leggete cosa scrive nel 600 A.C., il profeta Geremia, nel capitolo trentuno verso ventidue: “Fino a quando te ne andrai vagabonda, figlia infedele? Poiché il SIGNORE crea una cosa nuova sulla terra: la donna che corteggia l’uomo”.
Ora! Non vi sembra che queste parole si siano avverate? Non stiamo vivendo nel tempo in cui questo fenomeno sociale sia già da diversi decenni in uso?
Aldilà del comportamento relazionale del gentil sesso, questa predizione nasconde persino la rivoluzione femminista del 68, in cui la lotta per la parità dei diritti ha avuto la sua maggior diffusione.
È inequivocabile che questa profezia si riferisca ad un’emancipazione della donna, poiché è chiaro che non può trattarsi di un singolo caso. Infatti la moglie di Potifar fu già sfrontata nell’adescare il povero Giuseppe, futuro vice Faraone, ancora prima che queste parole furono pronunciate. Deve trattarsi per forza di un modo di fare diffuso e di costume sociale.
Nel mondo le usanze mutano, gli uomini cambiano e il creato è soggetto ad una lenta evoluzione, ma di un particolare possiamo essere certi, la Parola di Dio e Dio stesso non mutano mai. Egli dice: “Gesù Cristo è lo stesso ieri oggi ed in eterno.” (Eb.13.8)
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